Volta, Alessandro (1745-1823)
39.H.1
Nato a Como da Filippo e Maria Maddalena Inzaghi, fu allevato, morto il padre, da uno zio canonico che avrebbe voluto indirizzarlo agli studi giuridici. Ma il giovane Alessandro affascinato dagli studi scientifici, si dedica agli studi naturalistici, soprattutto a quelli sull’elettricità coronati nel 1775 dal primo successo concreto con l’invenzione dell’elettroforo, precursore delle macchine a influenza elettrostatica, che gli dona fama europea. Nel 1778, l’Università di Pavia gli conferisce la cattedra di fisica sperimentale che Volta tiene per 35 anni pur continuando nei suoi studi, nei suoi viaggi, nello scambio epistolare con gli studiosi del tempo primo tra tutti il Beccaria. Al Volta si deve la scoperta del gas metano che egli battezza “aria infiammabile delle paludi”, l’invenzione di un audiometro universale impiegato per lunghi anni nelle analisi chimiche, l’invenzione dell’elettroscopio condensatore ma soprattutto si deve al Volta l’invenzione della pila che egli denomina”organo elettrico artificiale”e che i francesi chiamarano”appareil à pile”da cui la denominazione definitiva di pila. Costruito nel 1799, l’apparecchio viene presentato ufficialmente a Joseph Banks presidente della Royal Society il 20 marzo 1800 ed ottiene subito larga diffusione a causa della evidente e notevole utilità. Da questo momento onori e ricchezza piovono sul Volta da ogni parte del mondo mentre egli continua nelle ricerche scientifiche e nell’insegnamento trovando anche il tempo di dilettarsi nell’agricoltura dove incoraggia la coltivazione della patata. L’opera scritta del Volta è raccolta in una edizine nazionale di sette volumi pubblicata negli anni 1918-1929 alla quale č seguita l’edizione nazionale dell’epistolario in sei volumi pubblicata negli anni 1949-1966.
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